Fantasy, worldbuilding, lingue e società

Quando in ‟Luce e Ombra” ho creato elementi linguistici di un’antica civiltà in cui si adorava una divinità della luce o una delle tenebre in un apparente manicheismo portato all’estremo, sono partito dalle caratteristiche della società. La lingua, la scrittura anticipa al lettore come stanno davvero le cose e infatti la soluzione del mistero parte da una piccola avventura linguistica dentro a una più ritmata avventura fatta di spade, frecce, sotterranei, trappole e incantesimi.
Per ‟Il Rifugio del Signore del Mare” ho affrontato un’altra lingua, quella di una società isolana di astronomi, moralisti e cacciatori di streghe dall’indole estremamente meticolosa. Per cui la sua lingua ha nove tempi e un’infinità di modi verbali, tra cui l’imprecativo, l’assertivo, il dubitativo, il titillativo… È difficile fraintendere le intenzioni di chi parla. E d’altro canto, persino in una lingua così accurata, i modi di dire rispecchiano i pregiudizi della società, anche quelli più banali. Così, ad esempio ‟vendere biscotti”, attività mal vista per quel popolo, significa anche ‟tentare”, ‟indurre al male” e allude alla possessione diabolica.
La lingua è un modo di comunicare, certamente, ma le regole grammaticali, le parole, i suoni, le espressioni rispecchiano un insieme articolato di idee, abitudini, pregiudizi. Così uno scrittore fantasy deve immaginare nel suo worldbuilding un contesto intero per tirar fuori degli elementi linguistici da utilizzare.
Quando cambia il contesto, la lingua si evolve. Inevitabilmente. Piano piano, la maggior parte degli elementi anacronistici viene abbandonata o se ne perde il senso. La battaglia dei conservatori assomiglia a un muro di sabbia per contenere la marea. Inevitabilmente, in una società in evoluzione il linguaggio inclusivo prenderà piede.
[illustrazione di Morgana Marinucci per il Rifugio del Signore del Mare, Mari Aperti, 2020 – Senza Confine]

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Red Zone

RED ZONE – Storie di Resistenze Future Autori Vari, a cura di Maikel Maryn, Andrea Marinucci Foa e Valeria Carocci 245 pagine – Agosto 2021,…

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Nasce il progetto “Senza Confine”

Negli ultimi tempi la società civile è sotto scacco: i giovani che scendono in piazza ponendo domande sul clima ricevono solo insulti e aggressioni; le poche navi che restano a soccorrere i migranti in fuga sul mediterraneo vengono criminalizzate, poste sotto sequestro, ostacolate in ogni modo. Guerre, librerie date alle fiamme, bambini insultati con epiteti razzisti, croci e rosari branditi come spade in una jihad che ha il diverso come nemico.

Da qui nasce il nostro bisogno di prenderci cura della società, delle persone, impiegando una parte della nostra attività professionale e artistica per un aiuto concreto alle organizzazioni che lavorano sul campo. Abbiamo chiamato questo progetto “Senza Confine” non soltanto perché la nostra prima attività sarà in favore di Open Arms e sosterrà i salvataggi nel Mediterraneo, ma perché miriamo a sconfiggere quel confine interiore che di questi tempi ci costringe nell’impotenza o peggio ancora nell’indifferenza.

Nel concreto, l’antologia fantastica che stiamo curando, e a cui partecipano alcuni tra i più interessanti talenti italiani della fantasy e del weird, raccoglierà fondi per aiutare la ONG spagnola Open Arms con ogni ricavo dalle vendite e mediante un crowdfunding. Nelle prossime settimane, presenteremo gli autori, gli editor, gli illustratori che hanno aderito al progetto.

Stay tuned.

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