Korrigan e la Bretagna

La prima avventura di Jacques Korrigan è ambientata in Bretagna. Perché proprio in Bretagna? Perché no, visto che è un luogo incantevole e incantato (no, purtroppo il ministero del turismo francese non ci sponsorizza), denso di storia e di storie? D’altra parte il nostro Jacques è di Rennes e ci sembrava giusto che nella sua prima disavventura giocasse in casa.

Senza-titolo-3 La prima cosa che un italiano associa alla Bretagna è Asterix. Ebbene, Asterix rende bene l’idea. Menhir, dolmen, cerchi di pietre, bosco e mare. Cibo, musica, storie e sonorità particolari. Le contraddizioni di un popolo antico e orgoglioso che abita una terra fino a poco tempo fa povera rispetto ad altre, che però vive nel XXI secolo mantenendo vive le sue arti. La Bretagna è come una Sardegna continentale meno trascurata dalla politica e con maggiori occasioni di sviluppo. Bene, lo ammettiamo, laSenza-titolo-2 scelta dell’ambientazione dipende anche dal nostro amore per la Francia e per la Bretagna in particolare. Siamo stati più volte in Francia, e i francesi ci hanno sempre fatto sentire a casa. Avete presente quella particolare sensazione di essere parte della stessa matrice? Invidiamo la loro rivoluzione, la loro laicità, la valorizzazione che riescono a fare del loro patrimonio storico. E soprattutto invidiamo la metropolitana di Parigi.

Per chi vive in Senza-titolo-4Italia non è solo esotica la Bretagna, ma anche Parigi ha un fascino particolare se vista dal nostro “vorrei ma non posso” o forse “potrei ma non voglio”. Ma è meglio smetterla qui, altrimenti poi finiamo a parlare della desolazione sociopolitica nostrana.

La vicenda di Jacques Korrigan si sviluppa dalla moderna Parigi, che ha il physique du rôle per il quartier generale della nostra organizzazione di fantasia, alla Bretagna misteriosa. Per questa prima avventura bretone (sì, ce ne saranno altre), abbiamo scelto la cittadina di Paimpont in mezzo alla Brocéliande delle leggende di re Artù. E’ un nome chiave per chi conosce le storie celtiche, rimaneggiate e romanzate a più riprese fin dall’epoca della cavalleria e dell’amor cortese; nella nostra storia, Brocéliande è anche una X bella grossa sulla mappa del paranormale.

Brocéliande non è soltanto un’ambientazione passiva, uno scenario di cartone su cui si muovono gli eventi del romanzo, è la tappa di un viaggio. Un luogo non si esaurisce alla prima visita: restano tante porte che non si hanno il tempo di aprire, e in qualche modo la curiosità di ciò che resta da esplorare fa parte dell’avventura tanto quanto quello che si ha avuto occasione di vedere. Così, la nostra Brocéliande non vuole essere esaustiva, non svela ogni sfaccettatura di sé.

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