L’Agenzia

L’Agenzia
di Andrea Marinucci Foa

“Con calma, signor Muller”, disse la segretaria, posandogli sul polso una mano dalle lunga dita affusolate. “Respiri profondamente, conti fino a dieci e mi spieghi la situazione in modo distaccato.”
“In realtà non vi serve conoscerne il motivo, vero?” Muller era un uomo grasso, dal viso rubicondo e con una folta capigliatura color topo.
“No, non è necessario. Ci servono soltanto il nome e una fotografia recente, per cominciare. Poi, se vuole stabilire lei i dettagli del… lavoro… dovrà pagare il sovrapprezzo di cui abbiamo parlato al telefono.”
“Ma è sicura che ne uscirò pulito, signorina?”
“Pulito come dopo un giro in lavastoviglie, signor Muller”, garantì la segretaria con un sorriso rassicurante. “Perché non mi dice come vorrebbe far fuori il bastardo?”

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