Korrigan esploratore del reale

Uno dei temi nel primo libro della serie di Jacques Korrigan riguarda l’organizzazione del gruppo. E’ un tema a cui abbiamo dedicato una cura particolare, perché il modello organizzativo riflette la filosofia e il proposito di una qualsiasi impresa. Nella nostra finzione, il dipartimento del vicedirettore Kim è costruito su un modello multidisciplinare e deve affrontare delle situazioni complesse, che necessitano di indagini svolte da diverse prospettive. Questo ne fa il soggetto ideale per una sperimentazione: una organizzazione per ruoli più che per gerarchie e in grado di auto-ridefinirsi in modo molto rapido a seconda delle competenze che sono necessarie nelle diverse fasi dell’attività.

Il tempo che nel romanzo abbiamo sottratto alle consuete dinamiche di negoziazione della gerarchia della squadra, l’abbiamo dedicato a questo esperimento di armonizzazione esplicita. Nei gruppi è naturale che con il tempo si crei una sintonia, che persone che lavorano insieme in situazioni di pericolo o comunque nei settori di confine stabiliscano una relazione molto forte, una identità di squadra molto definita. Nella nostra storia, la sintonia non avviene nonostante le gerarchie stabilite, ma è catalizzata con cura e rappresenta il fine esplicito dell’opera di Kim.

La nostra particolare attenzione deriva da tante riflessioni e tanti progetti proprio su questa tematica, sullo sviluppo delle condizioni migliori per imparare e per lavorare in gruppo. Quello che abbiamo costruito con Guido Silipo, nostro socio in mille imprese e teorico della formazione, è filtrato nel romanzo perché ha un notevole potenziale narrativo. Che istituzioni internazionali siano così aperte alla sperimentazione di modalità organizzative diverse da quelle tradizionali è pura fantascienza, ma in un romanzo fantastico non stona poi troppo.

Tutto questo per noi è una storia nella storia, un racconto che è anche esperimento sociale attraverso l’immaginazione, reso plausibile attraverso l’esperienza diretta: il nostro lavoro sul campo di diversi anni, recentemente concretizzato in un modello innovativo di formazione che è stato chiamato Inverse Training e di cui Jacques Korrigan è una piccola tappa, non perché inventa teorie nuove, ma perché sperimenta un insieme ancora in ebollizione (di esperienze, intuizioni e direzioni di applicazione) attraverso la narrazione e ci ha posto una sfida importante: è possibile realizzare questo?

Vedere buona parte di queste sperimentazioni concretizzate, e solo due anni dopo l’uscita del romanzo, ci rende particolarmente orgogliosi: Jacques Korrigan è stato un esploratore narrativo di una impresa innovativa reale.

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