NEW YORK 1911

NEW YORK 1911
di Andrea Marinucci Foa

Il mio nome è Malone, Brendan Malone e vivo a New York. Amo questa città, e non vivrei mai da nessun’altra parte. Anche se il nuovo secolo, il ventesimo, è iniziato da qualche anno e tutto il resto del mondo invecchia, questo posto diventa più giovane ogni giorno che Dio manda in terra. Sarà per la gente che arriva da ogni dove e per ogni perché? Vengono, come mio padre, da un’Europa dura come una roccia dura, su cui hanno spaccato i loro scalpelli, per trovare una creta fresca con cui modellare la loro nuova esistenza.
Pioveva un po’, quel pomeriggio, ma avevo l’impermeabile ed il cappello. Non accelerai neppure il passo, mentre mi dirigevo da Mario.
Ah, Mario! Anche se è un italiano è un bravo ragazzo. Nessuno fa le frittelle come lui. Le chiama “frittelle a sorpresa”, e mantiene la promessa. Le creme che le farciscono non sono mai le stesse, diverse eppure sublimi: miele, cacao, caffè, menta, nocciole… Non sai mai cosa trovarci, ma non resti mai deluso.
Ordinai un caffè, nero e senza frittelle, e mi sedetti a guardare dalla finestra la pioggia cadere sul marciapiede.
Melody mi raggiunse dopo parecchi minuti. In ritardo. Fissai ancora una volta il suo viso, i corti capelli castani, i morbidi occhi color nocciola perennemente tristi, la bocca a forma di cuore.
“Allora, hai scoperto chi ha ucciso Frankie?” mi chiese a bruciapelo, senza neppure accennare a sedersi.
“Certo”, dissi accendendomi una sigaretta. “Sei stata tu a pugnalare tuo fratello con il fermacarte, bambola. E so anche perché l’hai fatto.”
Lei sospirò. “E ora che succede?”
Posai un dollaro sul tavolino e mi alzai. Raccolsi il cappello, aprii la porta del locale e guardai il cielo. Aveva smesso di piovere.
“Addio, pupa.”
Non mi voltai a guardare la sua espressione, ma mi incamminai verso Central Park, cullato dal profumo dell’aria di città. Avete mai notato che una città ha un odore diverso, quando smette di piovere? Almeno, ce l’ha New York. Non sono mai stato da nessun’altra parte e neppure sono curioso di farlo.

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