Creare un Libro-Game – parte prima

Parlando con degli amici sui social, mi è stata rivolta la gentile richiesta di spiegare come si fa un libro-game. Prima d’ora ne ho terminato uno soltanto, molti anni fa, e l’ho condannato all’eterno e oscuro cassetto delle opere acerbe. Mi dispiace, non ho la competenza per insegnare a qualcuno “come si fa”. Posso soltanto raccontare come lo sto facendo io. Se la cosa dovesse essere utile a qualcuno (anche in negativo, come pratiche da non seguire assolutamente), tanto meglio.

PARTE PRIMA
Un’idea della storia

Non mi serve avere una storia dettagliata, non ancora. Devo definire giusto cosa succede al personaggio all’inizio e come gestire l’ambientazione. Nel gioco di ruolo, generalmente c’è una prima fase introduttiva in cui il personaggio o il gruppo di personaggi viene messo nei guai; ma questa è pratica comune anche per la narrativa d’avventura!

Ti presento tizio, lo faccio vedere in un contesto normale e poi gli rivolto il mondo in testa e lo ficco in un disastro apocalittico. Può durare poche pagine o un terzo del libro. Nel libro-game lo farò durare poche pagine in modo da lasciare libero il lettore-player di cominciare il gioco vero e proprio quanto prima.

Il mio personaggio è uno studente di giornalismo nella Francia del 1940. Si comincia a giugno, con l’invasione nazista e i tedeschi che marciano per le strade di Parigi. E già con questo l’ho ficcato nei guai proprio per bene!
Scrivo qualche riga del prologo… nulla di definitivo, giusto un appunto per fissare le sensazioni che voglio dare. Il personaggio, Etienne, studia giornalismo e quindi nel libro-game si incontrerà spesso qualche breve passo scritto direttamente da lui. Dovere di cronaca.


Parigi, 15 Giugno 1940

È difficile definire l’insieme di emozioni che raccogli in questa Parigi che mai avresti immaginato.
Il pianto del vecchio che osserva la formazione nazista percorrere inquadrata gli Champs-Élysées e la domanda “e ora che succede?” che con sfumature diverse agita i sonni di tutti quanti. Avverti lo sconforto di una sconfitta, improvvisa e definitiva come la falce della Morte e l’incapacità di pensare una reazione qualsiasi. Non ci si domanda neppure quanto a lungo la Francia andrà alla deriva, perché anche la capacità di ragionare è alla deriva. Le notizie e le immagini di questa invasione danzano in un cerchio beffardo attorno a te e solo adesso comprendi la fragile natura del tuo quotidiano, quello che davi per scontato prima che con un’improvvisa cesura qualcosa cambiasse per sempre il tuo presente.

Posi la penna e osservi il foglio, mentre l’inchiostro si asciuga. Sai già che questo non diventerà mai un articolo, che dovrai dimenticare la laurea che avresti dovuto prendere l’anno venturo e probabilmente archiviare i tuoi sogni di fare il giornalista. Ti senti fortunato per essere vivo quando tanti tuoi coetanei hanno combattuto e sono morti per perdere quella battaglia e con essa la guerra, ma sai già che sconterai questa fortuna nei giorni a venire.


Chiaramente, i guai cominciano perché il personaggio decide di fare qualcosa: un viaggio verso la Bretagna raccogliendo informazioni riservate e cercando di arrivare a un porto prima che i nazisti blocchino tutto, per poi unirsi alla forza di liberazione che dall’Inghilterra il generale De Gaulle sta mettendo su.

L’ambientazione è complessa ma è ben documentata, la ricerca non presenta grossi problemi. Ci sono foto, carte stradali dell’epoca, documentari. C’è anche l’appello integrale di De Gaulle del giugno 1940. Adesso si tratta di inserire l’elemento fantastico per far prendere alla storia qualche sentiero inaspettato. I nazisti saranno i “cattivi generici”, gli orchetti del caso, mentre servono dei cattivi davvero cazzuti, equivalenti ai nazgul di Tolkien. È un fantasy, si svolge nel 1940, quindi ci saranno le Ahnenerbe di Himmler – quelle di Indiana Jones, per capirsi – ad occuparsi del lato occulto della faccenda. La svolta fantastica la metterò più avanti perché non voglio giocarmi subito tutte le carte e c’è un sacco di avventura anche senza tirare in ballo il paranormale.

Decido subito che i cattivoni sanno bene quel che fanno, mentre il personaggio arranca dietro agli eventi senza la più pallida idea di quel che gli accade intorno. Le informazioni da raccogliere saranno “l’anello” conteso. Con questo gli elementi base di un RPG dovrebbero esserci tutti: avventura, emozione, mistero, suspense, atmosfera, crescita del personaggio, attraverso la consapevolezza di un mondo più vasto e invisibile e di un conflitto segreto e nascosto nel conflitto palese, e per finire una bella scelta di campo.

Mi forzo a smettere, il quadro è già adeguatamente articolato. Inutile mettersi lì a scrivere pezzi: non è un romanzo, non segue l’impulso del momento, l’ispirazione intermittente. Va tutto costruito nei dettagli e in un certo ordine e il primo dettaglio che serve è la meccanica del gioco.

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Manuali, la nostra prossima sfida

Cosa ci fa una coppia di scrittori di “genere” in un progetto di manualistica? E perché siamo così orgogliosi di aver partecipato alla prossima, imminente pubblicazione di questo manuale di diritto amministrativo? Sarebbe troppo lungo da spiegare in questo spazio… Ehi, un momento! Questo spazio è tutto nostro e decidiamo noi quanto dilungarci, quindi non tenete conto dell’ultima affermazione. Ve lo spieghiamo eccome!

Non molto tempo fa, stavamo parlando di manuali con Massimo Vaccaro, che insegna all’Ateneo diritto amministrativo (e diverse altre materie). Il “manuale” è uno strumento che nasce insieme e attorno all’insegnamento della materia. Ma dal momento in cui diventa “libro”, prende una strada tutta sua. Si evolve sì parallelamente al corso, ma non segue necessariamente la stessa direzione. Così, la manualistica nel tempo elabora e affina un suo linguaggio, fissa degli standard, lascia sedimentare delle abitudini che derivano in buona parte dalla generazione precedente dei manuali. Nel tempo le tendenze originarie spesso si accentuano, così ad esempio un linguaggio che all’inizio del Novecento è stato trasposto da quello dell’insegnante dell’aula ci appare oggi raffinato e, nel corso del tempo e dopo generazioni di manuali della stessa materia, invece di seguire l’evoluzione del linguaggio orale amplia i termini inusuali, aggiunge subordinate, diventa artificioso, ostico… Ma soprattutto si separa completamente dai meccanismi della formazione.

Perché allora non fermarsi un momento a riflettere e, invece di partire dall’ultima generazione di manuali, non tentare una nuova trasposizione della lezione moderna?

Nella nostra epoca, dove i dati sono reperibili con un click, la parte più importante della manualistica è quello che si può definire “il senso” della materia. Perché esistono queste regole? Da dove vengono? Come si innestano nella società e come si articolano nel quadro generale? Quale filosofia c’è dietro? Comprendere “il senso” equivale a impadronirsi della materia, ragionarci sopra. Da qui viene il nome della nostra collana, “ragioniamo insieme”, che non è solo un auspicio ma spiega benissimo ciò che ci siamo riproposti di fare.

Questa fase storica per l’editoria è molto interessante (anche nel senso dell’antica maledizione cinese, “ti auguro di vivere in tempi interessanti”) e quindi apre inevitabilmente uno spazio alla sperimentazione. Il digitale, il print on demand, la vendita online abbattono i costi dell’editoria, dando la possibilità alle piccole realtà di mettersi sul mercato con dei progetti che un tempo sarebbero stati troppo rischiosi. È il momento giusto per tirare fuori le idee nuove, non tanto per cercare di affermarle come aggiornamento del modello standard, ma per lasciare ai lettori e agli studenti uno spazio più ampio di pluralsimo, una scelta tra opere davvero diverse. Vogliamo farlo combattendo l’idea del modello unico e ottimale, di romanzo come di manuale, di trama come di linguaggio, che è tipica dell’epoca dell’oligopolio, dell’uniformità, del modello emergente e universalistico. È tempo di essere un po’ eretici, di ignorare la corrente principale e di lasciare alle grandi case la tradizione polverosa di manuali incomprensibili, contorti, mnemonici, che istillino repulsione per l’argomento nell’ottica che la conoscenza di una materia qualunque debba essere un’esercizio di sofferenza e che quindi sia riservata solo a pochi.

La sfida che abbiamo accolto è quella di curare dei manuali che possono essere letti senza soffrire, con un linguaggio ricco e articolato ma diretto, senza artifici e costruzione contorte che rendano i concetti inaccessibili, “linguaggio magico” per iniziati. “Diritto Amministrativo” rappresenta l’esordio dell’Ateneo come piccola casa editrice, della collana “ragioniamo insieme” che siamo orgogliosi di curare, di Massimo Vaccaro come autore di manuali  e del nostro modo di affrontare manuali e saggi, che non è “giusto” o “sbagliato”, ma che vuole aggiungere qualcosa al novero delle opportunità dei lettori.

 

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Eppur si muove

In ogni epoca, la cultura italiana è in crisi per colpa di qualcosa e qualcuno.

Oggi una parte della cultura indica chiaramente i nemici: internet, il digitale, il computer che non ci fa guardare in faccia, l’editoria a pagamento, la scrittura di massa che intasa il mercato di spazzatura.

Ogni Verità enunciata, per quanto fantasiosa, ha una parte di realtà. Così, è certamente vero che tra le opere che “intasano” allegramente la rete alcune sono immature, altre sono sgrammaticate, altre ancora sono copie di libri che hanno guadagnato fama e vendite. Ed è indiscutibilmente vero che non fa bene alla salute mentale abusare del contatto telematico. Infine, esistono ancora case editrici che cercano di spremere come limoni autori esordienti con contratti che li obbligano all’acquisto di decine di copie.

Si vuole una cultura elitaria, praticata da pochi e “consumata” dalla massa? Apprezzata sì, ma senza la malaugurata tentazione di far propria l’arte e mettersi a scrivere?

Parrebbe di sì.

Quando poi la massa non apprezza per nulla le opere elitarie e ha una insopportabile, malsana voglia di leggerezza diventa “ignorante” e “non capisce niente”. Analfabetismo funzionale. Tutta colpa di… e giù con il capro espiatorio di turno… Internet? Il cinema? La TV? Il monopolio editoriale? La scuola? Le giovani generazioni (“ah, ai miei tempi…”)? Il populismo (il collegamento mi sfugge, ma c’è chi lo dice)? “Le cavallette, il terremoto, una terribile inondazione…”

Poi è vero che la scuola è devastata, che la distribuzione penalizza le piccole case editrici, che in tv impera la spazzatura e c’è poco di interessante da vedere. Figuriamoci se non è vero!

Ma se si fa un giretto in “territorio nemico”, nel web, si scopre un esercito di nuovi autori, molti giovanissimi e in grandissima maggioranza donne, che non solo osano scrivere senza il placet delle generazioni precedenti ma che si parlano e si aiutano tra loro come i vecchi autori, quelli della vecchia carta-al-profumo-di-carta, si sono sempre guardati bene dal fare. Si scoprono piccole case editrici che non sono certo a pagamento, che pubblicano opere ben curate una dietro l’altra e magari hanno già programmato le uscite del 2018 e del 2019. Editori giovani che passano parte del loro tempo parlando con autori e lettori sui famigerati social, educando (parola desueta, eh!) alla lettura e all’arte, all’uso delle fonti storiche, alla cura del testo.

E allora cosa si conclude? Che a destabilizzare, a spaventare a morte la cultura italiana del presente è la perdita del controllo. Perché nelle strabilianti statistiche che mostrano impietose il degrado dell’editoria nostrana, la piccola e piccolissima editoria che utilizza canali alternativi sfugge. Sfuggono i lettori che trovano le loro storie nei blog e nei social di scrittura. Sfuggono gli autori indipendenti. C’è un fenomeno in corso che nessuno riesce a misurare né a prevedere con chiarezza, che nessuno trova modo di contenere o di dirigere.

Io non mi spavento affatto se la scrittura esce dai canali tradizionali, se le piccole case editrici superano in coraggio e innovazione le grandi, se la distribuzione tradizionale (finalmente) crepa, sostituita da qualcosa che esiste già e magari da qualcosa che nascerà in breve. È un rinnovamento che viene da giovani, lettori, autori ed editori non dal decreto di un tiranno o dalle leggi del mercato globale. Non mi spaventa, nonostante i rischi evidenti che vengono dalla carenza di intermediari dalla mentalità aperta. La cultura è elastica: se si tira troppo da una parte, poi nel tempo si riaggiusta, trova un nuovo equilibrio.

L’editoria? Sembra ferma, eppur si muove.

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Louis Gitanes sbarca su Amazon

Nella Parigi degli anni Trenta un rapimento, una serie di fenomeni paranormali e l’odioso ricatto di una famigerata spia russa obbligano l’investigatore Louis Gitanes a mettere in gioco tutte le sue risorse. Comincia così la caccia al Signore dei Sogni, tra inseguimenti, esplosioni, improbabili marchingegni scintillanti e creature da incubo. Un breve giallo avventuroso e fantastico, decisamente fuori di testa.

In attesa dei nuovi ebook promozionali del 2017, il nostro racconto sbarca anche su Amazon. Un piccolo passo per il nostro detective, un grande balzo per i nostri lettori dotati di kindle.

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E dopo?

C’era una volta una biblioteca, in un paese del “cratere” sismico.
E poi ci siete voi, che potete aiutare a farla rinascere.
La casa editrice “Le Mezzelane” ha chiesto a diversi autori di donare un racconto, per un progetto che può apparire piccolo, circoscritto, particolare, magari non essenziale, non prioritario di fronte all’insieme della devastazione dell’Italia centrale. Ma che certamente sta a cuore a chi scrive, a chi legge, a chi immagina i paesi vivere e non solo sopravvivere, a chi pensa a un “dopo” oltre che a un “subito”.
Così, i racconti hanno formato una antologia, che non è un prodotto, ma un luogo in cui si incontra la solidarietà di chi scrive, di chi legge e di chi pubblica, per far rinascere quella biblioteca.
Questa antologia in e-book verrà inviata a chi donerà almeno 2 euro. Probabilmente dovrei parlarvi di quanto sono belli i racconti, ma preferisco invece dirvi quanto è bella l’idea di far rivivere quella biblioteca.

Su Amazon e sul sito web.

La prima scossa il 24 agosto. Ci siamo svegliati quel mattino con le immagini di un’immane distruzione, interi paesi scomparsi: Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto.
Poi il 26 e il 30 ottobre, con altre distruzioni, fino al drammatico crollo della cattedrale di Norcia.
In mezzo uno sciame sismico infinito, che ancora non si è fermato né accenna a fermarsi.
Le trasmissioni televisive si sono focalizzate sulla perdita del patrimonio abitativo, agricolo-industriale e culturale avvenuto in quelle terre, e sulla possibile, sebbene problematica, ricostruzione. Parlando di patrimonio culturale i media si sono focalizzati principalmente sugli edifici e sulle opere d’arte, parte integrante di questa nostra nazione-museo.
Non sappiamo se sia giusto o sbagliato, o se, semplicemente, il danno immane non permetta di scendere nei particolari dei danni minimi avvenuti in tanti comuni, ma noi siamo una piccola casa editrice, e di libri e danni al patrimonio bibliotecario vogliamo parlare, perché, quando si spengono i riflettori mediatici, la popolazione ancora piange le vittime, le case distrutte, il lavoro incerto, anche una semplice lettura può distogliere dalla paura; e perché, quando le case e le industrie saranno ricostruite, e gli edifici storici restaurati, anche le biblioteche devono essere pronte a riprendere la loro funzione di diffusione capillare della cultura sul territorio.
Non ci possiamo occupare di tutti, non ne abbiamo le forze, ma di qualcuno sì, in particolare di Pievetorina (Mc), comune che stava allestendo la nuova biblioteca proprio poco prima del terremoto, mentre ora l’agibilità dei locali è stata dichiarata al 2%.
Abbiamo chiesto agli scrittori di donare un racconto e li abbiamo raccolti in una antologia, che abbiamo pubblicato solo in ebook per ridurre al minimo le spese vive. Invieremo l’ebook a chi farà una donazione da 2 euro in su.
La raccolta fondi durerà tre mesi a partire dal 1° gennaio 2017; l’intera somma verrà destinata all’acquisto dei libri che la biblioteca ci indicherà.
Le Mezzelane Casa Editrice donerà inoltre un esemplare di ciascun libro fino a quel momento stampato. Se anche tu vuoi donare dei libri puoi farlo. Spedisci i libri a questo indirizzo Rita Angelelli Via W. Tobagi 4/h 60030 Santa Maria Nuova (AN) inserendo nel pacco il messaggio che vorresti inviare alla popolazione terremotata scritto su un cartoncino di cm. 14×14. Costruiremo un mosaico di parole.

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La Prova del Druido

Delle disavventure di un allievo scapestrato in­tenzionato a superare un esame a pieni voti. Della involontaria profezia di una giovane don­na dai capelli color miele. Di stravaganti numi che saccheggiano i mondi alla ricerca di storie per il loro divertimento.

Nel mutevole, colorato e caotico mondo degli Dei pochi erano i punti di riferimento stabili e certi. Oasi di ordine in una mare in tempesta, la taverna di Orlo era sempre uguale a se stessa, piena di numi, spiritelli, ninfe e immortali. Lì fervevano le tre attività preferite degli Dei: litigare furiosa­mente, discutere indefinitamente e vantarsi irrefrenabil­mente. Ma come spesso accade in consessi fortemente ispirati dallo spirito (sia esso alcolico o santo) a un certo punto la confusione si spegneva e il silenzio prendeva il sopravvento. Allora, come se ci fosse stato un segnale prestabilito, gli avventori si trasformavano in pubblico e l’oste tesseva le sue storie.
Perché Orlo non era solo il Dio degli osti e dei tavernieri, ma il nume tutelare dei cantastorie, dei bardi, dei teatranti e degli scribacchini. E quella sera aveva preparato una storia fuori dall’ordinario.

 

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Twittami o diva!!

pabloGiovedì 10 novembre: pratiche letterarie fluide, connesse e reticolari del modo di fare letteratura. Cambiano i modi di pensare, creare e diffondere letteratura, e lo scrittore di oggi ha bisogno di farli suoi. Se ne parlerà con chi questo mondo lo vive e lo studia.

Dalle ore 10 alle 17, Piazza Augusto Imperatore 4, la FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori,da sempre attiva a supporto degli scrittori, presenta una giornata di formazione per avvicinare gli scrittori al mondo dei social media. Quali sono quelli più adatti da utilizzare? In quale occasione? Come porsi per farsi notare da un editore o promuovere il proprio libro?

Ad aprire la giornata sarà il prof. Natale Antonio Rossi, presidente della FUIS seguito dal Social Media Manager della FUIS, Giovanni Prattichizzo, esperto di comunicazione nel settore editoriale e dottore di ricerca in scienza della comunicazione offrirà uno scenario dei social network e i loro utilizzi per il mestiere di scrittore.
Alle 12:00 Fabio Biccari, Co-Founder/CEO di Meetale, incubatore di scrittori, presenterà come la piattaforma sia uno strumento di supporto per Case Editrici e scrittori, attraverso casi di successo ed esempi pratici.

Nel pomeriggio, alle 14:00, prenderanno la parola Margherita Melara, blogger di “Il Blog degli scrittori”, giornalista e autrice, e Assunta D’Aquale, blogger di “Negli occhi del cuore” e autrice, illustrando le tematiche relative al fenomeno del Self Publishing emerse da una ricerca in cui sono state intervistate alcune case editrici (Nativi DIgitali, Genesis Publishing, La Vegas Edizioni),      autori (Elisa S. Amore, Francesco Zampa, Roberto Bonfanti), agenzie letterarie e gruppi di Facebook.

Alle 15, Michel Franzoso, fondatore di Extravergine d’autore ed esperto di web marketing, racconterà l’esperienza della vetrina web e parlerà degli strumenti per fare promozione, comunicazione e diffusione del libro in rete.

La giornata sarà conclusa dai racconti e testimonianze degli scrittori presenti in aula e dalla lettura del racconto collettivo che verrà scritto sia in aula che on line tramite l’hashtag #twittamiodiva.

Contatti
Telefono: 06-6833646
e mail: [email protected]

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“RESET”, su Penne Matte

pennematteMi ero riproposto di limitare al massimo la partecipazione ai tanti concorsi online, un po’ perché ho un certo numero di libri da finire e un po’ perché è fastidioso chiedere in giro ai contatti sui social di andare a leggere e votare un racconto.

Faccio volentieri un’eccezione per questo concorso delle Penne Matte che tra tutti i portali dedicati alla narrativa in generale costituiscono la realtà più dinamica e innovativa del panorama italiano, con articoli ben curati e di grande interesse per lettori e autori.

Tanto più che il concorso si intitola “Noi Umani” ed è dedicato alla fantascienza…

Ogni opera di narrativa si occupa di persone e società: qualsiasi sia il palcoscenico e la scenografia, il plot e il genere, romanzi e racconti parlano quasi sempre di Umani. La fantascienza guarda alle società, mentre il fantasy, il sentimentale, il giallo preferiscono concentrarsi sui singoli individui, ma alla fine siamo sempre noi al centro delle nostre storie. L’esplorazione, il conflitto, l’avventura sono occasioni per guardarci dentro. Uno dei filoni della SF che preferisco è quello che fantastica liberamente sui cambiamenti sociali apportati dalla tecnologia, cercando di capire dove stiamo andando e quali sfide ci aspettano in futuro.

L’ispirazione per “Reset” è stata gentilmente fornita dal mio PC che in questi mesi si è rotto cinque volte, costringendomi a recuperare i dati a più riprese. Mentre ero intento a litigare con sistemi operativi sempre più automatizzati e dal comportamento spesso misterioso e incomprensibile, vittima di aggiornamenti tecnici quotidiani, mi sono domandato quanto ci sarebbe voluto perché si elaborasse un sistema residente in cloud, cancellando anche l’ultimo brandello di autonomia dell’utente, l’ultima piccola illusione di controllo. Più in generale, quale direzione stiamo imboccando, quando rottamiamo la conoscenza diffusa e ci affidiamo a due o tre software house?

Al di là del paradosso e della catastrofe globale (oggi impensabile) che racconta, “Reset” è costruito intorno alle debolezze del sistema che stiamo mettendo in piedi.

Potete trovare il racconto sulla sua pagina nel sito delle Penne Matte. Se vi piacerà, ricordatevi di lasciare un feedback. E’ pur sempre un concorso.

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Sword & Sorcery today

Riproporre racconti di Sword & Sorcery oggi è una battaglia persa. Ma qualcuno deve pur combatterla.

Discussione tipica davanti ai racconti Sword & Sorcery.PhotoFunia-1811fc2
Lettore/critico/editore: “Vedo che i personaggi sono stereotipati”
Autore: “Infatti, nello S&S c’è una forte vena grottesca e i personaggi indossano delle maschere. Il gioco è tutto nel mostrare, lasciar intravedere cosa ci sia sotto…”
LCE: “…e manca quasi del tutto l’elemento introspettivo.”
A: “Sì, appunto. L’introspezione non fa parte del genere, sono storie veloci. Insomma, non puoi fare un monologo amletico mentre sei inseguito da un drago armato di spiedino e salsa barbecue. Quindi…”
LCE: “Storie brevi e frammentate, il romanzo ne esce male.”
A: “quale romanzo?”
LCE: “un romanzo fantasy ha bisogno di un ritmo meno rocambolesco.”
A: “Non è un romanzo, sono racc…”
LCE: “Per quanto scritto bene, c’è molto lavoro da fare perché sia un bel romanzo fantasy”.
A: “non è un romanzo e non è fant…”
LCE: “Però c’è in potenza la capacità di tirarne fuori uno, un bel romanzo fantasy”
A: [rumore di testa sbattuta ripetutamente contro il muro]

Dialogo liberamente elaborato da numerose discussioni e commenti reali.

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Operazione Sconto

Cercate qualcosa da leggere per questa estate? Un pizzico di avventura, un sorriso, un brivido?
Visto che l’estate è dura per tutti, vi regaliamo uno sconto del 20% sull’edizione cartacea dei nostri libri. Tuffatevi nei misteri della Bretagna con Jacques Korrigan oppure nelle avventure sword & sorcery della Canzone della Costa in compagnia di tre famigerati furfanti.

Da questa mattina e fino a domenica 10/07/2016 sarà possibile acquistare sul sito Youcanprint.it con uno sconto del 20% le versioni  in carta (all’odore e sapore di carta) di:


jk90A. Marinucci Foa – M. Leoni
LA FORESTA DEGLI INCANTI

Jacques Korrigan a Brocéliande

Generi: avventura fantastica, fantasy, spionaggio
seconda edizione, 2015
Pagine. 360
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tredispadeA. Marinucci Foa – M. Leoni
TRE DI SPADE

La Canzone della Costa – volume 1

Generi: sword & sorcery, fantasy, avventura
2014
Pagine. 126
Coupon: 950977


luce e ombraA. Marinucci Foa – M. Leoni
LUCE E OMBRA

La Canzone della Costa – volume 2

Generi: sword & sorcery, fantasy, avventura
2015
Pagine. 114
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ISTRUZIONI: accedere alla scheda youcanprint del libro che vi interessa cliccando sul titolo del libro, aggiungere al carrello e inserire il codice coupon relativo. Per ogni ordine è possibile utilizzare solo un coupon.

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