La Danza dello Sparviero

sparrowhawkI grandi occhi color nocciola ammiccavano alla notte.
La prima volta.
Veloci giri di danza, attorno a lui nella penombra invitante e l’inevitabile epilogo.
Il respiro mozzato, il cuore palpitante.
Il dolore della penetrazione.
Una sola goccia di sangue sul tappeto prezioso verde e oro.
La carezza del lino che asciugava la superficie liscia.
La giovane sorrise all’acciaio lucido che rifletteva la luce della candela. Ringuainò rapida la spada e scomparve danzando nella notte.

 

Il disegno è di Morgana Marinucci

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La guerra dei Self

Molti credono che gli autori si dividano in pubblicati e autopubblicati, i primi accuratamente selezionati da valenti editori e i secondi sgrammaticati e pasticcioni dilettanti della scrittura. Altri vivono il film della battaglia del piccolo Davide “self” contro il Golia della casa editrice, che presenta romanzi dozzinali e troppo commerciali.

La realtà è articolata e complessa. L’editoria “self” è varia più che avariata e i motivi che spingono gli autori a intraprendere un cammino tanto arduo sono tantissimi, più di quanti se ne possano immaginare. Tra l’altro, al popolo “self” oggi si affiancano i cugini ricchi e controversi dell’eap (editoria a pagamento), autori testardi che pagano le spese della pubblicazione delle proprie opere pur di vederle pubblicate, e i cugini bravi della piccola editoria, che pur valutati e selezionati da editori, devono sobbarcarsi le spese e le fatiche di epiche campagne autopromozionali per superare la barriera delle 300 copie vendute. Nel frattempo gli autori delle grandi case editrici vengono spesso abbandonati sul ciglio dell’autostrada, lasciati a curare la loro promozione come comunissimi “self” o a gestire da soli le presentazioni, e si uniscono anch’essi all’allegra brigata che giornalmente intasa i social con avvisi letterari più o meno dotti e più o meno interessanti ma generalmente ignorati al grido di “amo i libri ma che palle vedere facebook piena di copertine invece che di giocatori di calcio e di fighe in bikini”, sentimento che spiega benissimo perché l’Italia è in testa a tutte le classifiche internazionali della lettura, della scolarizzazione e degli investimenti in innovazione.

Niente battaglie, quindi, solo una situazione fluida e in cui domina la volontà di andare avanti nonostante i molteplici ostacoli della crisi economica, della crisi della lettura, della crisi dell’editoria, della crisi della cultura, della crisi dell’informazione, senza neppure aspettare che finalmente la crisi entri in crisi e finisca.

Gli scrittori sono troppi? I “self” sono buoni o cattivi? E gli editori? E chi si pubblica a pagamento è un cocciuto anticonformista o uno sfigato imbrogliato da squali tipografici? Queste domande raramente hanno senso. Ogni autore ha un motivo tutto suo per pubblicare e un motivo tutto suo per farlo con un canale invece che con un altro. Generalizzare con “i self fanno schifo” o “le piccole case editrici sono tutte eap mascherate” è facile, una bella scorciatoia per risparmiarsi la fatica di ascoltare una proposta. Ebbene, non tutti i self sono dilettanti, non tutte le piccole case editrici imbrogliano, non tutte le grandi sbagliano politica a 360°.

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Selezionati!

amore-e-morte-cover-237x300Il nostro racconto “La Cenere e la Sabbia” è stato selezionato nel concorso “Amore e Morte”, che vede una collaborazione tra il network Il Mondo dello ScrittoreEEE (Edizioni Esordienti E-book). Farà quindi parte dell’antologia Amore e Morte, che uscirà presto in e-book e si può già pre-ordinare in volume cartaceo.
Ringraziamo sia gli organizzatori e la giuria del Mondo dello Scrittore che EEE.

E festeggiamo.

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L’Abate Breuil e il Racconto della Scoperta

breuil11986.
Grotta Breuil è un piccolo anfratto nel Monte Circeo. Oggi è raggiungibile solo dal mare, ma quando vissero i suoi abitanti, dai 27 ai 35 millenni fa era accessibile anche da terra, come suggeriscono le ossa che sono state ritrovate, testimonianze di caccia oltre che di pesca.
Un gruppo ben nutrito di ricercatori esamina ossa e pietre su un grande tavolo di legno, subito fuori dalla grotta. In costume e maglietta. E’ estate, il momento ideale per le spedizioni di ricerca e non solo per via del bel tempo ma anche perché gli altri mesi sono impegnati dalla vita universitaria.
Un gommone e una barchetta a motore sono ormeggiati a qualche metro di distanza dalla grotta. Nella stagione successiva verranno trovati importanti reperti, un frammento del cranio e due denti tipicamente neandertaliani. Ma non nel 1986.
Ogni osso animale, ogni selce lavorata è un frammento importante di un grande puzzle che racconta la storia di uno degli ultimi gruppi di Neanderthal, vissuti lì in un periodo relativamente temperato tra due fasi intense della glaciazione di Würm, quando il clima non era tanto diverso dal nostro e quando i Sapiens abitavano già la penisola. Così il lavoro ripetitivo di quei ricercatori in costume da bagno che selezionano frammenti su un tavolo sotto il cielo estivo, con delle vaschette di plastica e tanta buona volontà, è emozionante come l’avventura di Indiana Jones in una piramide perduta.
Qualcuno degli studenti intenti a selezionare sassi e fossili ricorderà quelle settimane come una vacanza di studio: sorriderà al pensiero degli scherzi in barca, delle serate passate insieme, di sole, mare e ragazze. Ma gli resterà impresso anche il brivido dell’avventura, solo per aver avuto in mano i pezzi di quel puzzle.

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L’addio degli Elfi

Da wikipedia - Porti Grigi

Tema ricorrente della High Fantasy, la separazione del magico dal terreno è rappresentata in molte forme da moltissimi autori, tra cui alcuni giganti della letteratura fantastica.

In Tolkien l’era dell’uomo comincia dalla partenza degli Elfi, che lasciano la Terra di Mezzo dopo gli eventi narrati nel Signore degli Anelli. In Lloyd Alexander, la fine delle avventure di Taran vede la partenza dei Figli di Don, che lasciano Prydain portando via la magia; anche il popolo fatato chiude i varchi al mondo sotterraneo e lascia l’uomo da solo. Katharine Kerr nel suo ciclo celtico (il ciclo di Deverry) narra la partenza di Re Bran, che porta altrove le arti magiche dei druidi nel tempo della conquista romana dell’isola britanna. Le Nebbie di Avalon, immortale capolavoro di Marion Zimmer Bradley, si conclude nello stesso modo: Avalon si allontana dal mondo terreno e con essa la magia del mondo antico.

La fantasy segue il mito, presente in molte tradizioni, della separazione tra il mondo magico e il mondo reale. L’incanto, la meraviglia, il soprannaturale viene portato via dagli antichi, sepolto sottoterra (come nel mito dei Túatha Dé Danann). L’uomo mortale viene lasciato solo, padrone della terra e con i soli strumenti che le sue mani possono governare.

La perdita del magico scandisce l’era dell’uomo, è un momento di passaggio che testimonia la maturità del genere umano, e l’obbligo dell’uomo a prendersi cura del mondo che gli viene lasciato. Senza priminati, immortali, incantesimi, stregoni, anelli del potere, armi incantate, nell’era dell’uomo il destino è nelle mani dei mortali e così anche la responsabilità. In questo senso, ed è un gioco di parole, si finisce la narrazione fantastica con la narrazione della fine del fantastico. Ed è come finire un racconto con il classico “e il resto è storia”.

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Prossimamente, Tre di Spade

tredispade_h800TRE DI SPADE
di Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni
PROSSIMAMENTE

Vadhe, la città insonne, la perla nera della Costa è il palcoscenico delle prime disavventure dell’indimenticabile trio di furfanti costituito da Llana Barcarossa, Bran il Nero e Morlon l’Aquila. Tre ladri, tre racconti, 120 pagine di avventura in un nuovo classico della Sword & Sorcery.

Ouverture
Degli Dei che dal loro mondo osservano divertiti le follie degli uomini. Di tre sorvegliati molto speciali che valgono un divino e divertito brindisi.

Incontro a Mirozh
Di un incontro per nulla casuale nella taverna di un villaggio povero e sperduto. Di dadi truccati, incantesimi e spade.

L’Oro di Vadhe
Di un furto su commissione che inzia in maniera promettente. Di uno stregone vendicativo e di un sodalizio che è soltanto all’inizio.

Rosa d’Inverno
Di una bestia la cui famelica presenza affligge un intero borgo. Dell’incantevole effimera bellezza di una rosa d’inverno.

Da LUGLIO 2014 negli store nazionali ed internazionali.

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Le Straordinarie Avventure di Louis Gitanes

cover-primavera_lavoroNella Parigi degli anni Trenta un rapimento, una serie di fenomeni paranormali e l’odioso ricatto di una famigerata spia russa obbligano l’investigatore Louis Gitanes a mettere in gioco tutte le sue risorse. Comincia così la caccia al Signore dei Sogni, tra inseguimenti, esplosioni, improbabili marchingegni scintillanti e creature da incubo. Un breve giallo avventuroso e fantastico, decisamente fuori di testa.

Dall’universo di Jacques Korrigan, Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni presentano Xavier Morales che presenta “Le Straordinarie Avventure di Louis Gitanes”.

L’agente Xavier Morales, dell’Interpol HID, per far colpo sulla bella Sarah Kelvin contesa con il collega Mike Barnes e onestamente disinteressata alle avances di entrambi, si improvvisa giallista e crea le avventure di un detective francese degli anni Trenta. Il tentativo di seduzione letteraria fallisce miseramente, nonostante la giovane agente adori le belle storie, ma ormai il detective Louis Gitanes ha preso vita e, come tutti i personaggi che si rispettino, non accetta l’oblio e costringe il suo autore a continuare a scrivere.

Il racconto completo in un e-book promozionale
Su Smashwords.

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